I robot aspirapolvere sono sulla bocca di tutti, pratici, intelligenti, ricchi di funzioni e capaci di pulire i pavimenti in completa autonomia. Se anche tu ti sei lasciato incuriosire da questi piccoli aiutanti elettronici, molto probabilmente ti starai chiedendo come funzionino, soprattutto per capire se acquistarli possa aiutarti realmente nel mantenere la tua casa sempre pulita e in ordine. Già, perché sotto a una semplice scocca di plastica di diverse forme e dimensioni si nascondono in realtà una serie di meccanismi non così semplici da capire.
Probabilmente ti starai chiedendo come fa un robot aspirapolvere a non colpire gli oggetti e se, una volta scaricatosi, il robot può riprendere le pulizie da dove le aveva lasciate. Se sei assalito da questi dubbi non preoccuparti, sei nel posto giusto. In questa guida descriveremo come funziona un robot aspirapolvere, quali sono le sue componenti e quali i maggiori punti di forza e di debolezza di questi strumenti.
Come Sono Fatti i Robot Aspirapolvere per Casa
Quando utilizziamo il termine robot aspirapolvere facciamo riferimento a tutti quei dispositivi elettronici capaci di aspirare in autonomia sporco e polvere dai pavimenti. Questo tipo di prodotto costituisce infatti una sorta di evoluzione dei classici aspirapolvere manuali, e grazie a tecnologie di diversa natura può rimuovere la sporcizia senza l’intervento dell’essere umano. Questo significa significa che una volta azionato, il robot aspirapolvere girerà liberamente per la stanza prescelta senza bisogno di essere manovrato. In generale, a seconda del prezzo del robot e del livello di tecnologia in esso contenuta, il risultato di pulizia e la facilità di utilizzo possono variare sensibilmente.
A livello base, possiamo dire che per essere definito tale un robot aspirapolvere deve essere composto da queste parti
-Scocca. Risulta essere la parte solitamente in plastica di forma circolare o a D, la quale ricopre le componenti del robot proteggendole da urti e infiltrazione di polvere o sporco. Disponibile in diversi colori, costituisce l’aspetto esteriore del robot aspirapolvere.
-Bumper frontale. Risulta essere una parte specifica della scocca che, posta sulla parte frontale del robot, lo protegge dagli urti e grazie a un sensore di pressione lo aiuta a capire quanto è entrato in contatto con un ostacolo.
-Ruote. Realizzate in gomma, permettono al robot di muoversi nello spazio, sui pavimenti ma anche sui tappeti. Esse sono anche provviste di ammortizzatori.
-Batteria al litio. Dalla durata variabile, solitamente compresa tra 30 e 100 minuti, e sempre ricaricabile
-Sensore di dislivello. Si tratta del componente che permette al robot di riconoscere gradini, vuoti e scalini evitando di farlo precipitare.
-Spazzole rotanti. Sono presenti in numero e forma variabile, aiutano a smuovere ed intrappolare lo sporco, amplificando il lavoro del motore aspirante.
-Motore aspirante. Risulta essere il vero e proprio centro operativo del robot che si occupa di aspirare polvere e sporcizia.
-Serbatoio. Si tratta di un contenitore in plastica che ha la funzione di raccogliere la polvere e che una volta pieno può essere svuotato manualmente o, nei modelli più avanzati, attraverso un sistema autonomo di comunicazione con la centralina del robot.
-Comunicatore a infrarossi. Risulta essere il dispositivo che aiuta il robot a dialogare con telecomandi, centraline, base di ricarica o per fare in modo che proceda in una determinata direzione.
Funzionamento del Robot Aspirapolvere
Il principio di funzionamento del robot aspirapolvere è abbastanza semplice.
Una volta acceso, il robot attiva il motore di aspirazione e grazie alle ruote inizia a percorrere l’area prescelta aspirando la polvere e rinchiudendola nel proprio serbatoio. Tutto questo è però reso possibile dalla presenza di specifici sensori, capaci di segnalare al robot quando procedere, girare oppure fermarsi. Primi tra tutti troviamo perciò i sensori per gli ostacoli, i quali comunicano alle ruote di girare o arrestarsi in presenza di un mobile, un tappeto, un muro o altri tipi di oggetti presenti nella stanza. Inoltre, i robot più avanzati contengono sensori capaci di aggirare anche ostacoli o muri virtuali, impostati volontariamente dal proprietario.
Il tipo di tecnologia alla base di queste operazioni consiste nella comunicazione tra un emettitore infrarossi a batteria ed un ricevitore. In altri casi i sensori funzionano con il semplice contatto, e comportano perciò che il robot urti le superfici presenti.
Inutile aggiungere che la capacità di pulire più o meno approfonditamente una superficie sia poi legata alla qualità delle spazzole presenti e alla potenza del motore. Anche la conformazione delle spazzole può aiutare ad ottenere risultati migliori, alcuni modelli presentano oltre alle spazzole frontali in nylon anche spazzole contro rotanti in gomma, capaci di auto pulirsi e rimuovere peli e capelli autonomamente.
Infine, una volta terminata la pulizia, il robot aspirapolvere può o fermarsi sul posto, o ritornare alla propria base senza essere spostato manualmente. Questa eventualità si applica tuttavia solamente ai modelli più costosi.
Sempre più modelli presenti in commercio hanno poi la possibilità di effettuare una mappatura della casa, ovvero un’operazione che tramite algoritmi permette al robot di conoscere preventivamente la rotta da seguire durante la pulizia. La mappatura può essere effettuata grazie a due sistemi principali
-con videocamera
-con laser
La mappatura con videocamera funziona grazie alla presenza di una microcamera posta nella scocca del robot aspirapolvere. Essa può essere descritta come un vero e proprio occhio montato sul robot, e grazie alle riprese effettuate consente a quest’ultimo di riconoscere gli ostacoli presenti nella stanza, assicurando prestazioni efficaci e sicure. Ma le sorprese non finiscono qui, nei modelli più costosi ed avanzati, queste piccole videocamere permettono al robot di riconoscere la tipologia di ostacolo alla quale sta andando incontro. Se per esempio il robot si trova nei pressi di un tavolino o di una sedia, sarà capace di aggirarne le gambe pulendo alla perfezione tutta l’area posta sotto di essi. Una vera comodità per chi possiede molti mobili.
La mappatura laser è invece resa possibile da un emettitore di laser il quale, emettendo i raggi nella stanza, calcola le distanze tra muri e oggetti presenti nell’ambiente. Questo procedimento è noto nel settore come Light Detection and Ranging, abbreviato LIDAR, ed è molto simile a quello utilizzato da alcuni veicoli ed armamenti appartenenti al settore militare.
Molti modelli di robot aspirapolvere sono in grado di eseguire le pulizie sfruttando un sistema di connettività wireless con i dispositivi mobili, come tablet e smartphone. Attraverso un’applicazione il proprietario può infatti comunicare con il robot in questione scegliendo modalità di pulizia e suddividendo la casa in diverse camere, alcune da pulire e altre no. Con un semplice comando, il robot potrà infatti recarsi in una specifica stanza senza dover essere spostato manualmente.
Conclusioni
Sensori a contatto, ad infrarossi, motori, batterie e algoritmi, nonostante l’elevato livello di tecnologia presente, i robot aspirapolvere sono divenuti oggi uno strumento di largo consumo alla portata di tutti. Chiaramente, i modelli economici non potranno rispondere alle richieste più esigenti, ma siamo certi che i padroni degli animali o coloro i quali riscontrano una grande quantità di polvere e pollini nella propria abitazione possano effettivamente trarre giovamento dalla presenza di questi piccoli oggetti. Per contro, secondo molti l’uso di un robot aspirapolvere non potrà mai sostituire del tutto quello di una scopa elettrica o un aspirapolvere manuale.